IL PROFUMO DELL'ORO di Lorena Bianchi (Rizzoli)

LA RECENSIONE DI OGGI SI RIFERISCE A UN LIBRO FIRMATO DALLA TALENTUOSA LORENA BIANCHI USCITO NEL 2016 CHE AVEVAMO PRESENTATO MA NON ANCORA RECENSITO. LO FACCIAMO IN QUESTA OCCASIONE SICURE CHE, COME PIERA, MOLTE ALTRE DI VOI NON LO HANNO ANCORA LETTO E POSSONO TROVARE QUESTI CONSIGLI DI LETTURA PREZIOSI.

Autrice: Lorena Bianchi
Genere: Storico
Ambientazione: Roma/Firenze 1527-1534
Pubblicazione: Rizzoli, gennaio 2016, pp. 427, euro 19
Livello sensualità: ALTO
Parte di una serie: No
Disponibile in ebook a 8,99

TRAMA: Fiamma ha diciott’anni, è impulsiva, determinata e negli occhi nasconde una forza che ancora non conosce. Insieme a Menico, apprendista di casa Giraldini, è cresciuta imparando l’arte di suo padre, messer Vincenzo, uno degli orafi più famosi di Roma. Ma un giorno i committenti dei Giraldini cominciano a preferire gli ori raffinati di Benvenuto Cellini. Fiamma, decisa a scoprire i segreti di quell’artigiano, corre alla bottega di Cellini. Lì conosce se stessa, il proprio corpo e una passione travolgente: nell’attimo in cui incontra gli occhi smeraldo dell’orafo Lorenzo de Luna capisce che non potrà più tornare indietro. Lorenzo le insegna un nuovo modo di forgiare i gioielli, incastonando nel metallo non solo le pietre preziose, ma anche i sentimenti e i desideri più nascosti.L’intensità dei loro incontri, però, ben presto si interrompe. Fiamma ricomincia la sua vita dall’inizio e torna a lavorare l’oro, questa volta da sola; e ogni giorno, mentre perfeziona la sua arte, ricorda i tempi in cui Lorenzo la rendeva felice. È convinta dell’eternità dell’oro, ma anche di quella dell’amore…


“ Il profumo dell’oro” di Lorena Bianchi  è un tuffo nella storia e in  una vicenda d’amore forte e commovente! Mi riesce difficile parlarne perché ci sono talmente tante cose da dire che certamente non riuscirò ad esprimerle tutte.
Il romanzo si svolge tra Roma e Firenze dal 1527 per  una durata all’incirca di cinque o sei anni.
La protagonista, Fiamma Giraldini, vive con il padre Vincenzo e segue la sua professione. Sin da piccola ha imparato a lavorare l’oro e sa eseguire gioielli che sono dei capolavori.
Quando Benvenuto Cellini apre la sua “bottega orafa” a Roma, tutti i romani desiderosi di avere monili di questo artista si rivolgono a lui e abbandonano la bottega orafa dei Giraldini.
Fiamma decide di vedere cosa Cellini sappia fare più di lei e, con uno stratagemma, si fa ricevere nella sua bottega dove incontra  Lorenzo De Luna.
Incontrarlo e subire il  fascino di questo spagnolo, ebreo converso, mettono in crisi la giovane che,
ritornata a casa con la voglia di creare qualche gioiello eccezionale, non trova  la giusta ispirazione e non esce più dalla fucina fino a che l’aiutante del padre, Domenico, chiama in aiuto proprio Lorenzo. Il  dialogo, tra i due protagonisti, è speciale perché il giovane riconosce in lei un altro se stesso e in entrambi nasce un sentimento che li renderà forti ma anche che farà loro provare tanto dolore.
Il loro promettersi è quasi la sintesi del racconto:
“Ameresti un  marrano, Fiamma Giraldini ?”
“Mastro Lorenzo, ameresti un’orafa?”
Naturalmente nulla va come dovrebbe, perché siamo nel maggio del 1527 e le truppe  dei Lanzichenecchi, sono arrivate alle mura della città eterna. “Il Sacco di Roma” non è solo un modo di dire ma è una realtà che spazza via tutto ciò che si para davanti.
Nel caos infernale di questa invasione, tutto si perde e tutto si rinnova, persone, luoghi e caratteri.
E qui mi fermo per non svelare altro.
Ho letto la versione cartacea del romanzo e vi confesso che ogni tanto, riguardavo la stupenda immagine della copertina che mi è piaciuta tantissimo perché , pur mostrando una figura di donna, focalizza l’attenzione sul colore oro scuro dell’abito, sui gioielli indossati e sulle mani che sono la parte fisica delle creazioni orafe.
Il modo di narrare dell’autrice è coinvolgente e le immagini escono dalle pagine per mostrarsi in tutta la loro forza e bellezza come le pietre preziose che sono incastonate nell’oro .
La seconda parte del romanzo è talmente viva e vera che ho faticato a dividere la verità storica dalla parte solo di fantasia, perché entrambe sono  magnificamente intessute con i protagonisti realmente esistiti, dell’epoca trattata.
Tutti i personaggi sono ben descritti e caratterizzati da qualche particolare che li rende credibili sia nelle azioni positive che in quelle crudeli. La cronaca degli avvenimenti e le varie location sono mirabilmente raccontati.
Il finale è stupendo: “Basta lacrime, rimpianti e parole: LEKHA’ DODI’. Adesso vieni a me, mia amata.”
C’è molto dramma ma c’è anche molta erotismo in questo romanzo, per la sensualità data dalla lavorazione dell’oro e delle pietre, ma soprattutto perché Fiamma scopre l’amore e il piacere , mentre Lorenzo trasforma, anche il gesto più insignificante, in una fonte di puro godimento.
Ho faticato a lasciare i due giovani alla loro vita e so che ogni tanto rileggerò la loro storia. Grazie Lorena Bianchi per questo libro stupendo!...






LEGGI L'ESTRATTO...
[…] A Fiamma Giraldini sembrò di aver oltrepassato la cornice di un dipinto magico. Con i suoi colori, luci e ombre quel luogo le parve opera del maestro Michelangelo che aveva affrescato la volta della Sistina. Comodamente disteso su una panchetta, il flautista continuava a suonare, gonfiando le guance coperte dalla barba. Le note volavano per la fucina come farfalle, posandosi sulla forgia, sul tornio, sulle frese e sui bulini. Erano gli stessi strumenti che Fiamma adoperava abitualmente nell’opificio di suo padre. E poi c’erano corpi: fanciulle e giovinetti, ninfe e fauni, sembravano risvegliarsi in una prigione di metallo prezioso, da cui ancora la lama dell’orefice doveva liberarli, incidendo e cesellando. Il fuoco zoppicava dentro la fornace, accarezzando con riflessi dorati e rossastri i seni nudi delle dee e i muscoli definiti di giovani eroi pagani. Sparse sul velluto come un firmamento di stelle, le gemme attendevano l’incastonatura scintillando impazienti. I rubini e i granati sembrarono a Fiamma gocce di sangue. Oro, argento, bronzo... e avorio, si disse lei, mentre i suoi occhi si posavano sulle magnifiche e pallide statue che giacevano per terra. Nella penombra, all’improvviso, quelle stesse statue cominciarono a muoversi. Languide e sonnolente, distesero le membra con grazia flessuosa, i capelli sciolti sulla schiena nuda e il collo ornato da pesanti catene d’oro. Portavano anelli alle dita e fili di perle intorno alle caviglie. Si vedevano solo i gioielli e la loro bellezza, e i monili e le donne erano così splendidi che Fiamma Giraldini non avrebbe saputo dire quale davvero fosse tra loro l’ornamento. Sono modelle, comprese con il cuore che le batteva forte. Modelle di carne, sorrisi e sospiri. Creature vive ed elusive, pienamente consapevoli del loro misterioso potere. Sussultando, notò che erano nude. Indossavano camiciole scollatissime, e le gonne erano ridotte in brandelli che lasciavano intravedere il latteo lucore della loro pelle. Scintillanti fili d’oro le avviluppavano come spire di serpente. Al suo fianco, Domenico deglutì. «Quelle sono... sono...» «Sono donne» gli rispose Fiamma in un sussurro. «Proprio come me.» Il ragazzo arrossì furiosamente. «Come voi? Scherzate! Io prenderei a pugni chiunque osasse paragonarvi a quelle femmine!» Meretrici, intuì Fiamma, riportando lo sguardo su di loro; come se, da donna a donna, potesse comunque capire cosa celassero i loro sorrisi e sguardi. Femmine da conio, si disse, ma i bozzetti sparsi nel laboratorio specchiavano i loro volti e mastro Cellini avrebbe inciso la loro effige nell’oro, cesellando madonne e mitologiche divinità femminili. […]



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*****
L'AUTRICE
Lorena Bianchi è nata e vive in una città che si affaccia sul mare. Dopo gli studi liceali, si è laureata in Economia Bancaria. E’ appassionata di arte, storia e teatro. Ama leggere e ha cominciato a scrivere per gioco, come momento di evasione dalla quotidianità. Per lei la scrittura è un viaggio emozionante in epoche passate, dove rivivere le atmosfere e le passioni di altri luoghi e tempi. Ha pubblicato diversi libri per I Romanzi Mondadori con lo pseudonimo di Angela WhiteIl suo romanzo Il Profumo dell'oro è stato pubblicato da Rizzoli nel Gennaio 2016.
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4 commenti:

  1. Un libro meraviglioso. Grazie a Piera per averlo ricordato.
    Linda

    RispondiElimina
  2. letto e mi piacque moltissimo! scritto bene e altrettanto ben calato nel contesto; i personaggi mi regalarono molte emozioni :)

    RispondiElimina
  3. Buona sera volevo il vostro aiuto io ho un blog vorrei sapere come posso collegare il mio blog con la pagina su fb e col profilo su fb?
    Grazie se mi aiutate ♥

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scusa Brigida ma non facciamo tutorial. Se cerchi bene sul web troverai sicuramente l'aiuto ce cherchi.

      Elimina

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